Le cooperative

Mi racconta una persona questa favoletta. In un ospedale del Nord,  mentre si minacciano i Medici di licenziamento in caso di qualche inadempienza generica, nelle cucine e nei servizi si lascia deteriorare la situazione in modo che la gente si lamenti in continuazione dei disservizi. Il personale manda certificati incredibili  (in genere  dolori,  cefalee, artrosi, depressione etc), validi  per mesi,  senza che nessuno degli eventuali responsabili  licenziatori  prenda provvedimenti. A me, per  un trauma al ginocchio con versamento ematico sospendono i giorni fino a risposta della Tac. La situazione diventa  insostenibile.”Ormai è ora di intervenire – dichiara il Direttore generale –  si spendono tre miliardi (lire) per un disservizio totale, bisogna cedere questi  servizi a delle cooperative (si chiama esternalizzazione).  Con questo sistema  si risparmiano  circa 200 milioni”.   Qualche maligno nota che è stato fatto un Ospedale Nuovo senza minimamente sentire come di legge le organizzazioni sindacali mediche,  ma  ad un certo punto vengono convocate tutte tutte per questa “esternalizzazione”. Il Direttore vuole in qualche  modo proteggersi, parla di qualità etc, di persone addette solo ai controlli (altre persone, amici, con lavoro tranquillo e sicuramente ben remunerato) etc. etc. Ovviamente dei Sindacati non gliene frega niente, ma l’importante è che nessuno si opponga decisamente.

Parentesi del maligno. Ci sono tre industriali che possono dare un servizio all’Ospedale, da dieci milioni. Ovviamente per quel servizio fanno l’appalto e vince il primo che versa come tangente il 10%, un milione (dico una percentuale a caso).  L’anno dopo magari  il servizio lo vince un altro, altro 10% a chi di dovere.  Piano piano aumenta la possibilità che qualcuno, escluso e/o messo alle strette o sull’orlo del fallimento,  alla fine  denunci  che ci sono  tangenti e potrebbe scoppiare un  casino. Ma  il partito, o chi per lui, crea  un industriale, vince ovviamente l’appalto,  ed alla fine invece della tangente  di un milione  il partito si mette in tasca ben più della tangente, ma tutto il business.  E non c’è neanche pericolo che qualcuno denunci o che qualche magistrato  rompic..  ci metta il becco, è tutto regolare. La Asl risparmia, è la giustificazione, chi può non essere d’accordo?

Seconda parentesi:  Il piccolo mafioso passa per negozi e prende la tangente. Mi dicono (non conosco bene queste cose) che il passo avanti è la presa totale dell’azienda ed il vecchio titolare diventa impiegato nel suo stesso negozio; il mafioso invece della piccola tangentina si becca tutto il negozio (agriturismo, bar etc etc)  è meglio, no?

(Aggiornamento Intermezzo 2017. Non ho mai visto Gomorra di Saviano, ma in questi giorni sono stato costretto a vederne una parte. Incredibile conferma: il mafiosetto che pensa alla grande giustamente spiega che non vuole il Sindaco compiacente, ma che deve piazzare come Sindaco uno dei suoi!!!)

La cooperativa inizia a lavorare. Sono tutti felici:  il Dirigente ci guadagna, il partito sicuramente,  la Asl risparmia,  il  magistrato non troverà mai   prove di inciuci, è un’idea geniale.  Il personale impara a tenere  chiuso e ben custodito tutto quello che può, dopo aver sperimentato un’ondata di furti con scasso degli armadietti.  Quando la gente si abitua ai soci  si aumentano pure le spese dell’appalto, zitti zitti, invece di risparmiare. Ci  sarebbe, è vero, quella rottura di balle inventate nei decenni da sindacati, lavoratori etc., ma qui scatta il sistema del nome: lo si cambia  e  si può inventare qualunque cosa.  Divieto di ingresso ai cani? Metto sul cane un bel cartello con sopra scritto “Gatto” ed ho risolto il problema. Il lavoratore non è più tale,  ma socio di cooperativa.  Quali diritti del lavoratore!

Il socio deve ovviamente versare una quota, se no che socio è. Difficilmente possiede la cifra necessaria, ma la stessa cooperativa può provvedere con un prestito personale.  Ovviamente si fanno subito leggi, passate allora inosservate,  per favorire cooperative di pochi elementi, poi si danno forti sconti per l’eventuali assunzioni di immigrati, extossici, ex carcerati etc. (i maligni dicono i soggetti più ricattabili).  Si arriva all’italian style, se vinci un concorso devi avere la fedina penale pulita, se fai la stessa cosa come socio di cooperativa allora è meglio di no. E nessuno che protesta, i Sindacati totalmente assenti.

Io compro sempre pasta di una certa marca, da quando ho visto come raccolgono il grano, cioè con la contadinella tutta bella truccata e con le unghie finte che svolazza nel campo di grano cogliendo spiga su spiga. Qualche  contadino ignorante mi dice che non è proprio così, ma io credo a quello che vedo in  tele. E mi sovviene dei caporali pugliesi sui quali ogni tanto si facevano (ora le vedo ancora) feroci trasmissioni  per dire che sono una massa di farabutti, che insidiano quelle contadinelle sui campi intascando la loro paga. Per la verità io sui campi di quelle bellezze non ne ho mai  viste, mi riesce difficile pensare al caporale che le insidia. Invece  credo  molto alla mia amica bona che per entrare in cooperativa è stata   ricattata sessualmente, ed  ovviamente non è stata presa dopo il suo rifiuto.  Ma qui si tratta di lavoro, non di caporalato. Altrettanto successe anni fa quando alcuni cinesi furono accusati di portare in qualche modo lavoranti cinesi in Italia “Beh, è un servizio e pagano per questo, dov’è il problema?”  I soci non sono lavoratori, quindi se si ammalano e non lavorano non hanno diritto alla retribuzione, altrettanto se vanno in maternità, niente pensione o contributi  etc. etc. A fine anno una mi dice che gli hanno presentato pure dei 101 (moduli per le tasse) raddoppiati, cioè hanno dovuto dichiarare di aver preso il doppio di quanto hanno in realtà incassato.  La cosa mi è stata confermata anche nella capitale. Altra finezza è il fallimento (non uso termini legali) annuale della stessa cooperativa, alla quale subentra un’altra cooperativa che praticamente è la stessa di prima salvo che sulla carta (il solito maligno  mi dice che in questo modo è più difficile avanzare pretese e/o fare  indagini).  La sede è la stessa e guarda caso è accanto alla sede del partito dominante, quello che per inciso gestisce l’Ospedale. Anche gli amministratori in genere sono gli stessi, sempre ben ammanigliati.  Quando il sistema si diffonde è carino vedere come tutto dipende dalle elezioni, cioè dal vincitore. Allora  si cambia, la cooperativa da “Ottobre rosso” diventa “Faccetta nera” o viceversa, e si assumono come soci sempre gli stessi sfruttati….

Il sistema è funzionale, a prova di magistratura e si diffonde. Dalle pulizie si passa alle mense, agli infermieri ed anche ai dottori (perlomeno ci hanno provato). Per favorire le coop di pulizie hanno pensato bene di mettere  a termine l’ausiliario, cioè la figura che se ne occupava. Hanno offerto a tutti gli ausiliari di essere promossi Ota (poi Os, Oss etc) in modo da liberare i posti per le cooperative.  Tutti sono felici, gli ex  ausiliari che con poca  spesa giocano a fare gli infermieri e non puliscono cessi e pavimenti, chi gestisce le cooperative che ci guadagna, i Dirigenti che possono fare la voce grossa contro poveri ricattabili, i soci che in ogni caso hanno qualcosa che entra in tasca (salvo arrotondamenti eventuali) senza aver fatto un concorso,  i neoinfermieri che invece di aspettare un improbabile concorso (c’è il blocco  delle assunzioni, ribadito ovunque e comunque!)  hanno subito occasione di lavorare, gli infermieri di ruolo  che hanno chi toglie il lavoro di bassa lega che un professionista serio non deve fare e si possono concentrare sulle ciliegine.  E si continua a non sentire una parola da un qualunque sindacato. Per gli infermieri  hanno inventato un’altra cooperativa.  La motivazione è che mancano   e c’è anche il blocco delle assunzioni (interpretato ovviamente).  In riunione un sindacalista chiede: “Avete provato a chiedere se vogliono fare straordinari? Molti hanno il mutuo  o altro.”  I Dirigenti rispondono il falso, gli infermieri non li vogliono fare. In sala operatoria li interrogo, la risposta è unica: “Magari!”. Stranamente poi  in ogni contratto si ribadisce che gli straordinari sono proibiti.  Da un controllo si vede che  gli emolumenti della coop sono il 55% di quanto versa la Asl!   Altro che il caporale che prende il 10%, utilizza il pulmino e risponde ai datori di lavoro! L’unica differenza è che sui campi le paghe sono bassissime (se un chilo di peperoni viene pagato 10 centesimi, le paghe non possono essere alte) ed il lavoro  è faticoso e nessuno lo vuole fare; in ospedale ed in altre strutture paga Pantalone quindi le paghe o il malloppo è molto più alto. Tolte le tasse al professionista infermiere  resta poco, ma la cooperativa ingrassa.   In compenso la Usl ora spende di più. Per inciso molti non lo ricorderanno, ma un tempo c’era l’infermiere generico ed il professionale; il generico studiava un anno (quanto gli Ota adesso), i professionali tre anni come gli attuali. Il primo è stato eliminato perché non c’era motivo scientifico, la qualità etc etc e tutte le cazzate pseudologiche per fare i propri affari. Ma cos’è l’Ota se non un infermiere generico?

In una trasmissione televisiva la giornalista chiede ad un Assessore perché la Asl paga di più un infermiere di cooperativa quando risparmierebbe se lo assumesse:  risposta dell’ineffabile Assessore: “Ma bisogna vedere anche la qualità …”, cioè una riposta assolutamente senza senso. L’assessore sta anche nella cooperativa, dice il solito maligno.   Il sistema è talmente bello che viene applicato pari pari ai bidelli, che, assunti per un lavoro, ne svolgono un altro molto più gratificante mentre il lavoro di bassa forza viene eseguito dai soliti soci di cooperativa, lavoro che ovviamente non può fare un “assistente alla didattica”. Mi dicono che è lo stesso nelle forze armate e dovunque ci sia la possibilità di lucrare qualcosa.

Ultimamente stanno in effetti cercando di dare qualche diritto ai soci, le coop sono ormai entrate nell’uso comune, tutti i colori sono d’accordo;  ma ora conviene farli entrare di ruolo, perché rende politicamente anche se non sarebbe legale perché  i soci vengono presi senza concorso, sulla base di amicizie ed affinità (le solite di sempre,  internazionali). Sentenze (Consulta, Cassazione) etc non contano, l’importante è il bene del paziente. Ovviamente come fare a fare entrare (illegalmente) gente che lavora in questo modo da decenni? Si inventano quote riservate. Il politico che ha fatto entrare amici ed elettori nelle coop garantisce ora l’ingresso strillando ai diritti acquisiti etc.

Nel frattempo hanno tirato fuori ulteriori forme di sfruttamento. Attualmente, vivendo nel meridione, scopro forme di “contratti”  sempre peggiori, fino a vere e proprie truffe. Per citarne una c’è datori di lavoro che pagano con assegno, vanno in banca ed all’uscita si fanno ridare i contanti.    Il mio Kapo un giorno mi dice: “Vedi, se noi usiamo gli specializzandi in ospedale, con lo stipendio di un anestesista  abbiamo tre anestesisti al lavoro; che efficienza!”.  Il mio Kapo era Vicepresidente dell’Associazione Sindacale della categoria e mi dice questo senza vergognarsi, pensando di essere un “manager”.  Anche in Televisione qualcuno pensò di risparmiare utilizzando invece di ballerini diplomati gli studenti della Scuola. Attualmente valgono le parole di un certo Chiesa (Il ladro col quale iniziò Mani pulite): “Se ci avevate lasciato fare non avete idea di dove saremmo arrivati”. Ora, è vero che allora per qualcuno finì la cuccagna,  ma io all’epoca sapevo che il primo vero effetto fu l’aumento delle tangenti, essendo aumentato il rischio. Attualmente si tratta solo di trovare dove abbeverarsi, e il business degli immigrati penso cominci a battere quasi tutto.

Ovviamente chi  gestisce è il prestanome del politico di turno, cosa che tutti sanno, ma siccome l’Italia è la patria del diritto (e del rovescio) qualcuno lo dice sul Web. Tacciono giornali, polizia, giudici.

Infine hanno trovato come motivazione anche i migranti. Ovvio che le cooperative  fioriscono…………

Vedendo le cose da un altro punto di vista si resta sconfortati. In italia esiste un prodotto che è dato da chi produce ricchezza, cioè le imprese che vengono tartassate con le cose più infami ed assurde. Bisogna essere bravi non solo a lavorare, ma anche ad evitare le innumerevoli trappole e vessazioni da parte del governo. Questo diminuisce la possibilità di produzione ed abbassa la ricchezza prodotta. Ma il gioco non è questo, bensì la suddivisione di questa torta, che viene aggredita con finte motivazioni che permettono ai soliti noti (ladri) di abbeverarsi ed abbuffarsi. Un albergatore che fa il suo lavoro, magari con i turisti, aumenta la torta; un albergatore che prende migranti ha un guadagno sicuro, ma a spese della torta fornita da altri; e questa parte si sta allargando a dismisura. Un ragazzo che lavora a contratto (450 euri al mese)  viene sostituito da un  migrante che prende anche di più, ma i soldi non li versa l’impresa, ma lo Stato, con progetto per migranti, cioè con i soldi presi dalla torta. Allora quello che conta è solo avere la giusta motivazione per arraffare dalla torta, motivazioni che vanno dalla casa dell’acqua alle inutili rotonde messe anche in campagna, all’assistenza agli anziani, agli hospices, ai migranti, alle Croci gialle, verdi e a pallini etc etc. Tutto questo ovviamente presuppone l’inutile blocco delle assunzioni e il sabotaggio sistematico di tutte le strutture statali che dovrebbero fare lo stesso lavoro. Perché non è la Asl ad occuparsi degli anziani? Per risparmiare? No, la Coop che se ne occupa risparmia (forse) perché  non rispetta assolutamente i criteri minimi  di una buona assistenza. Se una Asl mettesse per la notte un OS per trenta malati psichiatrici si chiamerebbero i Nas e qualcuno avrebbe i suoi guai. Se dovesse farlo la Asl dovrebbe mettere personale adeguato per l’assistenza, per questo spenderebbe meno. Si dice che i posti letto in clinica costano meno che in ospedale. Certo, ma proviamo ad obbligare le Cliniche ad avere il Pronto Soccorso, il Centro Trasfusionale, la Rianimazione etc, vedreste i costi veri.

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Nel secondo secolo prima di Cristo, con la conquista della Grecia a Roma si trovarono tanti di quegli schiavi che i braccianti cominciarono a fare la fame. I consoli dovettero fare una legge che obbligava i ricchi proprietari terrieri ad assumere almeno la metà di braccianti liberi. Nessuno ci pensa ora; per esempio dovrebbero obbligare le Asl ad avere solo la metà di soci di cooperative ed altrettanti dipendenti.